Il ministero della Carità
Anima della nostra comunità
La Comunità Parrocchiale esprime la verità della vita cristiana nella carità fraterna. La Caritas Parrocchiale organizza e tiene viva questa dimensione attraverso:
- Centro d’ascolto “Marisa Invidia”
Aperto ogni lunedì 18.00-19.00 con ingresso da via Indipendenza. Gli operatori Caritas sono a disposizione per l’ascolto, l’aiuto, sostegno utilizzando la rete parrocchiale, diocesana, cittadina, conoscenze personali. Inoltre si provvede alla distribuzione dei viveri, grazie alla partecipazione della comunità mediante raccolta Porta anche tu un dono (avvento/ quaresima), “adotta un prodotto” e amministrazione parrocchiale e i prodotti AGEA.
- Servizio Mensa Caritas
Il gruppo Volontari della Mensa Caritas Diocesana – via Conserva – in spirito di collaborazione con tutte le Parrocchie della città, offrono il proprio servizio in cucina (250 pasti al giorno) nei tre giorni stabiliti dalla turnazione. La colletta domenicale precedente si utilizza per la spesa completa dei tre giorni.
- Progetti e iniziative
Progetto Caritas anticrisi
Sostenuto dalla Caritas Nazionale o Diocesana, è assegnato importo, secondo il numero di indigenti assistiti dalla Parrocchia, che l’amministrazione parrocchiale anticipa. Prevede il pagamento di bollette, cure mediche, libri scolastici fatturati.
Prestito della speranza
Sostenuto dalla Caritas Diocesana che si mediatrice con le Banche che erogano il prestito. Le finalità sono presentate nel colloquio con il Centro Diocesano.
Pranzo di condivisione
Inserito nel Cartellone “Porto di Brindisi porta di pace”, in una domenica di gennaio, gli operatori pastorali organizzano il pranzo domenicale con i poveri della nostra Parrocchia.
- Formazione operatori Caritas 2017-2018
OBIETTIVO: l’operatore caritas fa esperienza dei miracoli evangelici, e rende il suo servizio sempre più consapevole, perché fondato su Gesù che per primo si è chinato sulle fragilità dell’uomo.
- Ottobre: nelle nozze di Cana, per mettersi in RICERCA di colui che fa nuove ogni cosa. (Gv 2,1-12)
- Novembre: con la suocera di Pietro, per FARE CASA in amicizia e fraternità. (Mt 8,14-15)
- Gennaio e febbraio: con l’emorroissa e la donna cananea, per INCONTRARE chi si è fatto prossimo nella GRATUITA’. ( Mc 5,25-34 e Mt 15,21-28)
- Aprile: con la vedova di Naim, per scoprire che il Signore della vita è CREDIBILE e vicino a tutti. ( Lc 7,11-17)
- Maggio: con la donna curva, per crescere nella speranza ed essere capaci di PROGETTI “nuovi”. ( Lc 13, 10-17 )
- Pastorale della salute
La famiglia è il primo e più naturale luogo della cura, di affetto e di calore umano, un’insostituibile scuola di umanità, culla della vita, luogo di solidarietà e di sostegno tra le generazioni. La disabilità, la malattia non sono una questione privata. E’ proprio la privatezza che aumenta l’isolamento e trasforma spesso anche le difficoltà ordinarie della vita in difficoltà insormontabili. Tale dura realtà può a volte costituire per essa un carico troppo pesante da sopportare. I malati e i sofferenti:
- ci aiutano ad apprezzare il valore della salute, ricordandoci l’impegno di custodirla;
- ci insegnano i modi di come capire e assistere i malati stessi;
- ci presentano, spesso, esempi di eroica pazienza, di fede genuina e di speranza incrollabile;
- collaborano a smascherare tanti pseudo valori della nostra società contemporanea e a relativizzare alcune priorità ritenute assolute nella nostra vita (denaro, successo, potere, bellezza, ambizioni…);
- infondono nel nostro vissuto quotidiano una dimensione di sano realismo, confrontandoci con le nostre false illusioni di sicurezza, di onnipotenza e di immortalità;
- ci ricordano il valore della vita, che è sacra anche in presenza di un handicap;
- reclamano, giustamente, un ruolo attivo in seno alla società, alla famiglia e alla comunità cristiana.