Oggi devo fermarmi a casa tua

Pubblicato giorno 22 febbraio 2020 - Senza categoria

DESCRIZIONE DEL CROCIFISSO DI SAN DAMIANO

 

Gesù ha gli occhi aperti, il capo leggermente inclinato. I capelli lisci, poi più increspati, scendono in riccioli sulle spalle. Il corpo è appena coperto ai fianchi da un tessuto di lino bianco, orlato in oro e annodato in vita con tre nodi. Ai piedi, affiancati l’uno all’altro sul suppedaneo, e alle mani i segni neri dei chiodi, bagnati dal sangue. Anche dal costato trafitto esce sangue. Accanto a Gesù, si dispongono nello spazio del tabellone da un lato Maria e Giovanni e dall’altro Maria Maddalena. Maria di Giacomo e il centurione con la sua famiglia, tutti identificati da legende in lettere capitali di colore bianco, perfettamente leggibili. Due figure, di piccole dimensioni, la prima con una lancia ed identificata dalla legenda come Longino e la seconda, sprovvista della legenda, da identificarsi in Stephanon. Due coppie di angeli a destra e a sinistra sul braccio orizzontale della croce indicano il Cristo. Identico gesto è replicato da altri due angeli a figura intera, dipinti all’estremità della croce anch’essi distinti da un nimbo orlato in rosso e vestiti di una tunica, appena coperto di un manto scarlatto. Il titulus crucis Iesus Nazare ( Rex Iudeoru ) (M)  è apposto in lettere capitali di colore bianco in doppia riga al di sopra del nimbo crocesignato di Cristo, in foglia d’oro. Nella cimasa è dipinta l’ascensione. Entro un clipeo di colore rosso profilato nero, Gesù sale al Padre. Il pittore accentua il movimento e la direzione della figura. Gli angeli si affollano attorno a Cristo entro una corte celeste silenziosa e ordinata con grande simmetria. Lo sguardo di Gesù è tutto per il Padre. Stringe in una mano una sottilissima crocellina e leva la destra. La mano del Padre, anch’essa dipinta entro un clipeo dal fondo rosso, lo accoglie benedicente. L’episodio del rinnegamento di Pietro, che spesso figura nel suppedaneo o nelle storie dipinte del tabellone, è qui sostituito dalla sola figura di un gallo dipinto sul profilo esterno bicromo che evidenzia la sagoma della croce.

 

 

 

 

 

PREGHIERA FINALE

 

Alla fine della statio la guida dice:

Sul monte della Verna Francesco, due anni prima della morte ricevette il dono delle stimmate sul suo corpo, il segno della redenzione. Grato al Signore egli scrisse questa preghiera:

 

Tutti:   Tu sei santo Signore Dio unico, che compi meraviglie.

Tu sei forte. Tu sei grande. Tu sei altissimo.

Tu sei Re onnipotente, tu Padre santo,

Re del cielo e della terra.

Tu sei Trino e Unico, Signore Dio degli dei,

Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene.

Tu sei santo, Signore Dio unico, vivo e vero.

Tu sei amore, carità. Tu sei sapienza.

Tu sei umiltà. Tu sei pazienza.

Tu sei bellezza. Tu sei mansuetudine

Tu sei sicurezza. Tu sei quiete.

Tu sei gaudio e letizia. Tu sei speranza.

Tu sei giustizia. Tu sei temperanza.

Tu sei la nostra ricchezza a sufficienza.

Tu sei bellezza. Tu sei mansuetudine.

Tu sei protettore. Tu sei custode e difensore.

Tu sei fortezza. Tu sei refrigerio.

Tu sei la nostra speranza. Tu sei la nostra fede.

Tu sei la nostra carità. Tu sei dolcezza.

Tu sei la nostra vita eterna,

grande e ammirabile Signore,

Dio onnipotente, misericordioso Salvatore
Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. AMEN

 

Ti adoriamo Signore nostro Gesù Cristo, qui e in tutte le tue chiese che sono nel mondo e ti benediciamo perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.